sabato 10 gennaio 2009

Sullo scontro di civiltà.

Spesso uso i paradossi, le metafore e le allegorie per cercare di esternare i miei pensieri, che poi non mi riesca...!
Si è fatto nel recente passato un gran parlare di un presunto scontro di civiltà fra quella occidentale e quella (addirittura nemmeno sempre riconosciuta tale), medio-orientale, come se fra il mondo dell’oriente e quello dell’occidente ci fosse da sempre stata una invalicabile barriera, che solo ora si andrebbe sgretolando (per merito nostro!).
Nulla di più errato: culture europee ed orientali (o che "insistevano" su questi territori in passato) sono state vicine, connesse, addirittura interdipendenti lungo tutto il corso dei secoli, e la connessione, lo scambio, avveniva proprio grazie alle civiltà che si succedettero nell’area mediorientale.
Immaginatevi oggi, un militante leghista, che si accinge a fotocopiare p.e. il nuovo documento di propaganda delle idee di Borghezio o Calderoli, e sta per caricare la fotocopiatrice con una nuova risma di carta…
O immaginatevi i fanatici della fede in passato avranno immagino agitato, esibito le loro bibbie, prima di partire per la lotta contro gli infedeli… già, lo scontro di civiltà… e la carta... già, che c'entra?...

A tal proposito, potreste date un’occhiatina al libro di Gabriele Mandel “L’alfabeto giapponese”, ed. Mondatori.
Cito, traggo, in modo strumentale, ma c'è ovviamente molto altro:

"Sin dai tempi dell’impero romano, che ebbe un’ambasciata a Xian, capitale della Cina, e una città in India, Pondicerry, la via della seta costituiva la principale arteria di scambio fra le merci della Cina e quelle dell’impero. Una fonte di scambi artistico-culturali furono, del resto, le invasioni di popoli turchi, quali gli Unni, i Vandali, i Magiari, gli Hunkar, (questi ultimi portarono all’europa il concetto di base dal quale trasse origine l’architettura gotica) e soprattutto gli Ottomani."
Invenzioni musulmane sono ormai di uso comune e non lo sappiamo, furono per esempio gli ospedali, i manicomi, le università (cattedra compresa, anticamente un sedile destinato a personaggi importanti, quasi un trono del sapere). L’università “Al Hazar” del Cairo fu fondata nel 970, poco dopo la “Qarawiyyn” a Fez in Marocco, le prime università europee nacquero traendo gli statuti dalle università Islamiche della Spagna musulmana, sorsero così l’università di Bologna nel 1158 e Padova nel 1221, in Francia, Tolosa nel 1229 e Parigi nel 1257.
La carta, ideata in Cina nel I sec. D.C. giunse in europa tramite i paesi islamici (in particolare le genti turche), a riprova di ciò il suo nome ricorda il turco centroasiatico KAGH, che in uzbeco ha dato KAGHDA, in turco KAGIT, in farsi KAGHAZ, in arabo KAGHAD e in latino tardo CHARTA.
Ancora: dal turco RESMI (quantità solenne, ufficiale) venne il termine arabo RIZMAH e da questo l’italiano RISMA, tuttora in uso per pacchi di carta da 500 fogli, ma un tempo 480, unità di misura ancora in uso.
E’ del 1276 l’apertura della prima cartiera a Fabriano, con un conduttore e tre maestranze musulmane, venute dall’Andalusia.
Una seconda cartiera venne aperta nello stesso comune marchigiano nel 1283, sempre con conduttori musulmani.
Ancora? Pensate a com’era la Sicilia quand’era una “provincia” araba e com’è messa adesso… già, abbiamo motivo di esserne orgogliosi…!
Quindi proporrei, nel rispetto delle idee di ognuno, di adoperarci affinchè non si affermino idee storicamente infondate, su cui puntellare poi teorie più o meno di comodo, ma in grado di far presa sulle "menti semplici"... :)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

interessante..che dire? nulla e nessuno crea, tutti copiano (sopratt i maschi, intesi come parte, quella tecnica)..idea personale sul riproporre arte..p.s.triste il post precedente..quasi un dialogo a due voci..ma triste..dew

iLGuardianoDelFato ha detto...

"provenienza nota"? Perchè triste? Invece di postarlo fra un po di tempo, ho preferito farlo subito, in modo da poter chiudere col passato e ripartire prima. Credo che per chi non mi conosca, sapere qualcosa del mio passato può contribuire a comprendere il futuro. Che poi non si rida, è un fatto..!