e prima o poi - errando dolcemente - il sogno
diverrà più vero dello spazio, l'eccitazione
più vera della vita,
l'eternità più profonda del tempo
e la ferita più scoperta ed evidente del mondo
(questa adesso esce dal mio mole s kine, qualcuno l'avrà scritta per primo
ma non so più chi sia... sorry!)
"perchè prendere il mare significa,
oggi come sempre,
andare incontro a ciò che non conosciamo"
In una città di mare affacciarsi su esso, significa guardare l'orizzonte vero, limite sì, ma limite mobile, posso avvicinarmici sempre, e sempre ci sarà un orizzonte nuovo, più in là, e ancora e ancora.
Ieri nella cucina di casa nostra sono nati (non vorrei sbagliarmi!) i (o il?...)
"Theillirianconcept" (o qualcosa del genere...), nati in una città di mare, buon auspicio?... Vi faccio un po' di cronaca: sul tavolo c'erano due crostate fatte in casa (mirtilli e albicocca), birra, succo di mela e caffè turco, chi voleva fumava, ma con la testa fuori dalla finestra!
Hanno il giusto mix, il passo breve - quasi da montanaro - del triestino che cammina in salita, il passo lungo delle padovane che camminano in pianura, e quello variabile di una 'bolognese' che sta un po' a metà, e lo "sciroppo balcanico" di una polesana... a loro auguro
buon viaggio!e tanta merda!
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8 commenti:
Ciao mi sono aggiunto tra i lettori del tuo blog.Un saluto ed una buona giornata.
Dual.
Grazie! Un salutone a te!
anch'io mi sento variabile, variabile assai.
come la tua bolognese.
ma non sono bolognese.
buondì.
Girella?... (è una risposta... leggibile in diversi sensi!) ;)
mmm, non ho capito.
non sono molto sveglia.
Buondì...(Motta) Girella... tu (se ho ben capito...) ti muovi un po' qua e là... questo era, niente di che... :(
t'avevo risposto ma qualcuno s'è mangiato il commento.
fra buondì e girelle!...
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