Chi scrive ha fra l'altro due figlie adolescenti...
Oggi primo giorno "impegnativo" del nuovo mese, ore 7:10... scatta l'emergenza tessere del bus...
Dopo un rapido giro di portafogli, escono circa 60 euro... sufficienti, l'abbonamento ne costa circa 26, per due...
Dò i soldi alla prima figlia che incontro in corridoio, e che inevitabilmente mi brontola... le spiego: scendi, compri due tessere, una la reinfili nella cassetta della posta, quando tua sorella scende la piglia e siamo a posto...
No.
Mi spiega che farà: nonappena arriva la sua amica, scenderà e prenderà due tessere. Andrà quindi all'autobus (ripassando davanti al portone di casa, intendiamoci!), salirà sul bus e le timbrerà entrambe, compilandone una a nome della sorella, quel che conta è l'ora della timbratura. La sorella a questo punto userà normalmente gli autobus finchè non si reincontreranno nel pomeriggio, se (sfiga...!) becca il controllore si farà fare un verbale, poi porterà la tessera timbrata e a nome suo... e le annulleranno la sanzione!
Bhè, dopotutto...
Immagino che anche l'inventore della ruota si fosse stufato di portare i pesi sulla schiena e alla fin fine ha fatto del bene a tutti... insomma, c'è speranza anche per i pigri! ;)
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lunedì 2 febbraio 2009
venerdì 30 gennaio 2009
Perdita di potere
iNDIFFERENZA E DISIMPEGNO - alcuni dei segnali che Scalfari stigmatizza nella sua rubrica 'Il vetro soffiato' su L'Espresso 5 feb 2009, sono il crescente disinteresse dalla politica ed il distacco dalla parola scritta, sostituita dalle immagini e dalla navigazione in rete. Per molti questo sarebbe sintomo di passività psicologica. L'impoverimento e la paura del futuro costringerebbero famiglie ed individui delle fsce medie e medie basse a chinare il capo sulla "propria ciotola di minestra" perdendo di vista i cosiddetti bisogni secondari (il cd. riflusso da impegno civile, solidarietà, visione politica del bene comune), in parole povere la paura della perdita di un certo benessere ci garantisce la perdita della coesione sociale, per cui lottarono le generazioni che ci han preceduti.
Anni e anni di televisione han preparato il terreno, ma voi capite che anche scrivere e leggere sui Blog diventa una questione un po' più delicata.
Anni e anni di televisione han preparato il terreno, ma voi capite che anche scrivere e leggere sui Blog diventa una questione un po' più delicata.
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mercoledì 28 gennaio 2009
Lo sappiamo...
“Per conoscenza tacita si intende, in generale, ciò che si conosce, ma non si esprime perché non si può o sarebbe inutile farlo: "possiamo conoscere più di quanto possiamo esprimere" [Polanyi, 1966 ma anche 1958, 1969].”
Michael Polanyi è uno scienziato ungherese che è passato dalla medicina, alla fisiologia chimica e quindi alla filosofia. Negli anni cinquanta e sessanta ha studiato a lungo la costruzione del sapere personale. Questi studi hanno sollevato enorme interesse nei campi dell’attività direzionale e delle conoscenze organizzative. Due ricercatori di Helsinky, Håkan Ylinenpää & Niklas Nilsson, per una recente ricerca sulla trasmissione intensiva di esperienza tra lavoratori, si sono basati proprio sugli studi di M. Polanyi sulla conoscenza tacita.
L'ipocrisia come dimensione nella quale, attraverso la simulazione e la dissimulazione, si compongono e si integrano il pensiero e l'azione, il dire e il fare, soprattutto quando il modello razionale del controllo dell'organizzazione non riesce a rendere plausibilmente conto della differenza tra ciò che la realtà è e ciò che si vorrebbe fosse [Brunsson, 1995]
Michael Polanyi è uno scienziato ungherese che è passato dalla medicina, alla fisiologia chimica e quindi alla filosofia. Negli anni cinquanta e sessanta ha studiato a lungo la costruzione del sapere personale. Questi studi hanno sollevato enorme interesse nei campi dell’attività direzionale e delle conoscenze organizzative. Due ricercatori di Helsinky, Håkan Ylinenpää & Niklas Nilsson, per una recente ricerca sulla trasmissione intensiva di esperienza tra lavoratori, si sono basati proprio sugli studi di M. Polanyi sulla conoscenza tacita.
L'ipocrisia come dimensione nella quale, attraverso la simulazione e la dissimulazione, si compongono e si integrano il pensiero e l'azione, il dire e il fare, soprattutto quando il modello razionale del controllo dell'organizzazione non riesce a rendere plausibilmente conto della differenza tra ciò che la realtà è e ciò che si vorrebbe fosse [Brunsson, 1995]
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venerdì 16 gennaio 2009
C'hanno la faccia come il c...o!
Libero community: non ho parole!... (davvero! difatti me le hanno tolte!)
Mah! Scusatemi lo sfogo, io vi sottopongo il caso, poi vedete voi...
Io avevo dei profili su Libero, e dei Blog. Su Libero una persona, con un'indirizzo di posta elettronica, può aprire fino a sette profili, ma ogni profilo può avere un solo Blog. Per cui è abbastanza normale avere più di un profilo: se si vogliono avere due o più Blog, si è obbligati a farlo.
Al contrario su Bloggher: io qui ho un profilo e due Blog.
Ad un certo punto dello scorso dicembre (c'era sempre, ma diciamo che ci mettono maggiore impegno!) su Libero iniziano a chiudere dei blog, senza preavviso, nè spiegazione. Assieme ad altri utenti protestiamo, appoggiamo le persone che hanno visto sparire cose scritte e commentate in mesi od anni, io decido di chiudere i miei blog ed aprire qui. I profili non si possono chiudere, rimangono lì, appesi. Ma persone con cui si era in contatto seguitano a scrivere delle specie di e-mail (lì usa così...), ci si risponde, si può commentare sui blog di Libero ecc.
Orbene oggi, mi reco sul Blog "della proprietà", dove si discute (evidentemente l'argomento è caldo) di queste chiusure, gli utenti chiedono, loro rispondono, spiegano. Io dico la mia, e proseguo oltre.
Stasera faccio per rientrare... il mio profilo è stato chiuso d'ufficio, tutti i miei profili anzi! Bene! Ho offeso qualcuno? Ho inneggiato all'odio o alla violenza? io pubblico il commento, vedete voi...
Su questo Blog , lo potete verificare, ho scritto: "Inviato da Mr_Forrest il 16/01/09 @ 11:26 via WEB
Intervengo in generale nella discussione, rispondendo a Red_Lady. Ho letto, io rimango perplesso credo al pari tuo su una certa... discrezionalità riguardo i blog segnalati e chiusi e quelli segnalati e tollerati, ma nelle risposte ad un certo punto si parla anche di numeri (quanti blog, quanti messaggi ecc.) evidentemente è vero che la dimensione della community è tale da renderne complessa le gestione, ma è anche - aldilà delle proteste - una delle poche 'armi' che abbiamo dalla nostra: iniziamo a far calare i numeri di questa community per esprimere il nostro dissenso... vedasi blog "reopen". Grazie."
(Leggi il messaggio)
e tanto è bastato... un avviso? una risposta?... macchè!... e chi arriva sul mio profilo ora trova questo:
...ma messa così sembra che sia stato io a chiuderlo... e non è vero!
Non credo sia corretto agire così, anche perchè dicono di muoversi solo su segnalazione, ma secondo voi qualcuno può aver segnalato il mio commento come offensivo... o il profilo?... sposato con figli, libro preferito Il piccolo Principe... sarà questo! O non si sono piuttosto attivati d'ufficio?... La posta elettronica ancora funziona, il cellulare di wind... ha poco campo!... ;)
Ah, rabbia!
PS: 19/01/2009 ore 21:10 circa.
Alla mia seconda richiesta, mi han risposto! Cioè... Oddio... non è molto di più di un "...vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandare..."
----- Original Message -----
From: xxxxxxxxxlibero.it
To: conferencemaster_digiland.it
Sent: Monday, January 19, 2009 5:02 PM
Subject: I: 'Chiusura' profili su Libero community
Chiedo gentilmente di conoscere i motivi per cui mi è stata applicata la
sanzione più grave (denuncia alle autorità di polizia a parte) che la
Community di libero preveda,
grazie
Xxxxxxxxx
Risposta:
"I suoi profili sono stati tutti chiusi perchè più di uno nello stesso multiprofilo viola le nostre condizioni, alcuni sono profili di soli link verso siti esterni e altri contengono frasi offensive nei nostri confronti, noi non facciamo censure e non chiudiamo contenuti senza motivo"
conferencemaster
meglio che niente, ma...
Posso davvero dire che mi hanno risposto?...
Mah! Scusatemi lo sfogo, io vi sottopongo il caso, poi vedete voi...
Io avevo dei profili su Libero, e dei Blog. Su Libero una persona, con un'indirizzo di posta elettronica, può aprire fino a sette profili, ma ogni profilo può avere un solo Blog. Per cui è abbastanza normale avere più di un profilo: se si vogliono avere due o più Blog, si è obbligati a farlo.
Al contrario su Bloggher: io qui ho un profilo e due Blog.
Ad un certo punto dello scorso dicembre (c'era sempre, ma diciamo che ci mettono maggiore impegno!) su Libero iniziano a chiudere dei blog, senza preavviso, nè spiegazione. Assieme ad altri utenti protestiamo, appoggiamo le persone che hanno visto sparire cose scritte e commentate in mesi od anni, io decido di chiudere i miei blog ed aprire qui. I profili non si possono chiudere, rimangono lì, appesi. Ma persone con cui si era in contatto seguitano a scrivere delle specie di e-mail (lì usa così...), ci si risponde, si può commentare sui blog di Libero ecc.
Orbene oggi, mi reco sul Blog "della proprietà", dove si discute (evidentemente l'argomento è caldo) di queste chiusure, gli utenti chiedono, loro rispondono, spiegano. Io dico la mia, e proseguo oltre.
Stasera faccio per rientrare... il mio profilo è stato chiuso d'ufficio, tutti i miei profili anzi! Bene! Ho offeso qualcuno? Ho inneggiato all'odio o alla violenza? io pubblico il commento, vedete voi...
Su questo Blog , lo potete verificare, ho scritto: "Inviato da Mr_Forrest il 16/01/09 @ 11:26 via WEB
Intervengo in generale nella discussione, rispondendo a Red_Lady. Ho letto, io rimango perplesso credo al pari tuo su una certa... discrezionalità riguardo i blog segnalati e chiusi e quelli segnalati e tollerati, ma nelle risposte ad un certo punto si parla anche di numeri (quanti blog, quanti messaggi ecc.) evidentemente è vero che la dimensione della community è tale da renderne complessa le gestione, ma è anche - aldilà delle proteste - una delle poche 'armi' che abbiamo dalla nostra: iniziamo a far calare i numeri di questa community per esprimere il nostro dissenso... vedasi blog "reopen". Grazie."
(Leggi il messaggio)
e tanto è bastato... un avviso? una risposta?... macchè!... e chi arriva sul mio profilo ora trova questo:
...ma messa così sembra che sia stato io a chiuderlo... e non è vero!
Non credo sia corretto agire così, anche perchè dicono di muoversi solo su segnalazione, ma secondo voi qualcuno può aver segnalato il mio commento come offensivo... o il profilo?... sposato con figli, libro preferito Il piccolo Principe... sarà questo! O non si sono piuttosto attivati d'ufficio?... La posta elettronica ancora funziona, il cellulare di wind... ha poco campo!... ;)
Ah, rabbia!
PS: 19/01/2009 ore 21:10 circa.
Alla mia seconda richiesta, mi han risposto! Cioè... Oddio... non è molto di più di un "...vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandare..."
----- Original Message -----
From: xxxxxxxxxlibero.it
To: conferencemaster_digiland.it
Sent: Monday, January 19, 2009 5:02 PM
Subject: I: 'Chiusura' profili su Libero community
Chiedo gentilmente di conoscere i motivi per cui mi è stata applicata la
sanzione più grave (denuncia alle autorità di polizia a parte) che la
Community di libero preveda,
grazie
Xxxxxxxxx
Risposta:
"I suoi profili sono stati tutti chiusi perchè più di uno nello stesso multiprofilo viola le nostre condizioni, alcuni sono profili di soli link verso siti esterni e altri contengono frasi offensive nei nostri confronti, noi non facciamo censure e non chiudiamo contenuti senza motivo"
conferencemaster
meglio che niente, ma...
Posso davvero dire che mi hanno risposto?...
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Non so se vi sia mai capitato, nella vostra o in altre città, di vedere sui muri dei disegni di una faccia con una bocca piena di denti, nè buona nè cattiva direi, e un piccolo corpicino accennato sotto, o un uccellino un po' strampalato, rigorosamente in bianco e nero, e con uno stile immediatamente riconoscibile... li si trova(va?) in aree ferroviarie, in parchi o in zone meno frequentate (ovviamente, mica li fanno sul muro della questura...), nella mia città erano quantomeno nei giardinetti di via S. Michele e nell'area dell'ex OPP, questi ultimi però sono stati sapientemente "imbiancati" un paio d'anni or sono...
Ed è un peccato, perchè a parte piacermi... ok, immagino come agli imbiancatori del comune gliene interessi assai dei miei gusti personali..! No, dicevo è un peccato perchè non si tratta del gesto estemporaneo di qualcuno, non una "scritta" isolata, ma parte di un insieme più grande... opera di due artisti, Cuoghi&Corsello , (Monica e Claudio), trentini o bolognesi (eppoi che differenza fa?...) mi dicono compagni anche nella vita (ancora?...). Trovate un collegamento non recentissimo alla loro biografia anche qui. Non so se della scomparsa delle loro opere (l'avranno pur "messo in conto", no?..) essi siano poi davvero dispiaciuti, anzi, affermando - credo con riferimento alla immobilità del vivere borghese in contrapposizione con certe loro scelte d'artista - che "Le case sono spesso ricettacoli di abitudini e malesseri come i nostri pensieri, dobbiamo cambiare, fare spazio, scoprire il vuoto" implicitamente una certa caducità...
Tutto qui, è finito il pezzo!
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giovedì 15 gennaio 2009
Anch'io vi ricorderò.
Riprendo una canzone di Sergio Endrigo, cantautore italiano, nato a Pola il 15 giugno 1933, e morto nel settembre 2005 a Roma.
Purtroppo l'audio non è dei migliori... Io l'ho su CD ed è a mio avviso una canzone significativa, perchè di un esule, di quelli che nel dopoguerra hanno perso tutto e son dovuti scappare dai territori occupati dalla Yugoslavia, in Italia, dove non sono stati accolti come meritavano. Di quelli che da queste parti ancora condizionano la politica locale (e non solo...) e su queste vicende, non vorrei aggiungere altro, se non che sono successe ormai circa 60 anni fa... Del suo repertorio non conosco tantissimo, alcuni ricorderanno Il fiore ("Per fare un tavolo ci vuole il legno, per fare il legno ci vuole l'albero....), ma mi sembra che questa canzone sul Che, dal titolo emblematico "anch'io ti ricorderò"... c'entri proprio poco, e per questo apprezzo ancora maggiormente, e l'uomo e la canzone.
Purtroppo l'audio non è dei migliori... Io l'ho su CD ed è a mio avviso una canzone significativa, perchè di un esule, di quelli che nel dopoguerra hanno perso tutto e son dovuti scappare dai territori occupati dalla Yugoslavia, in Italia, dove non sono stati accolti come meritavano. Di quelli che da queste parti ancora condizionano la politica locale (e non solo...) e su queste vicende, non vorrei aggiungere altro, se non che sono successe ormai circa 60 anni fa... Del suo repertorio non conosco tantissimo, alcuni ricorderanno Il fiore ("Per fare un tavolo ci vuole il legno, per fare il legno ci vuole l'albero....), ma mi sembra che questa canzone sul Che, dal titolo emblematico "anch'io ti ricorderò"... c'entri proprio poco, e per questo apprezzo ancora maggiormente, e l'uomo e la canzone.
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sabato 10 gennaio 2009
Sullo scontro di civiltà.
Spesso uso i paradossi, le metafore e le allegorie per cercare di esternare i miei pensieri, che poi non mi riesca...!
Si è fatto nel recente passato un gran parlare di un presunto scontro di civiltà fra quella occidentale e quella (addirittura nemmeno sempre riconosciuta tale), medio-orientale, come se fra il mondo dell’oriente e quello dell’occidente ci fosse da sempre stata una invalicabile barriera, che solo ora si andrebbe sgretolando (per merito nostro!).
Nulla di più errato: culture europee ed orientali (o che "insistevano" su questi territori in passato) sono state vicine, connesse, addirittura interdipendenti lungo tutto il corso dei secoli, e la connessione, lo scambio, avveniva proprio grazie alle civiltà che si succedettero nell’area mediorientale.
Immaginatevi oggi, un militante leghista, che si accinge a fotocopiare p.e. il nuovo documento di propaganda delle idee di Borghezio o Calderoli, e sta per caricare la fotocopiatrice con una nuova risma di carta…
O immaginatevi i fanatici della fede in passato avranno immagino agitato, esibito le loro bibbie, prima di partire per la lotta contro gli infedeli… già, lo scontro di civiltà… e la carta... già, che c'entra?...
A tal proposito, potreste date un’occhiatina al libro di Gabriele Mandel “L’alfabeto giapponese”, ed. Mondatori.
Cito, traggo, in modo strumentale, ma c'è ovviamente molto altro:
"Sin dai tempi dell’impero romano, che ebbe un’ambasciata a Xian, capitale della Cina, e una città in India, Pondicerry, la via della seta costituiva la principale arteria di scambio fra le merci della Cina e quelle dell’impero. Una fonte di scambi artistico-culturali furono, del resto, le invasioni di popoli turchi, quali gli Unni, i Vandali, i Magiari, gli Hunkar, (questi ultimi portarono all’europa il concetto di base dal quale trasse origine l’architettura gotica) e soprattutto gli Ottomani."
Invenzioni musulmane sono ormai di uso comune e non lo sappiamo, furono per esempio gli ospedali, i manicomi, le università (cattedra compresa, anticamente un sedile destinato a personaggi importanti, quasi un trono del sapere). L’università “Al Hazar” del Cairo fu fondata nel 970, poco dopo la “Qarawiyyn” a Fez in Marocco, le prime università europee nacquero traendo gli statuti dalle università Islamiche della Spagna musulmana, sorsero così l’università di Bologna nel 1158 e Padova nel 1221, in Francia, Tolosa nel 1229 e Parigi nel 1257.
La carta, ideata in Cina nel I sec. D.C. giunse in europa tramite i paesi islamici (in particolare le genti turche), a riprova di ciò il suo nome ricorda il turco centroasiatico KAGH, che in uzbeco ha dato KAGHDA, in turco KAGIT, in farsi KAGHAZ, in arabo KAGHAD e in latino tardo CHARTA.
Ancora: dal turco RESMI (quantità solenne, ufficiale) venne il termine arabo RIZMAH e da questo l’italiano RISMA, tuttora in uso per pacchi di carta da 500 fogli, ma un tempo 480, unità di misura ancora in uso.
E’ del 1276 l’apertura della prima cartiera a Fabriano, con un conduttore e tre maestranze musulmane, venute dall’Andalusia.
Una seconda cartiera venne aperta nello stesso comune marchigiano nel 1283, sempre con conduttori musulmani.
Ancora? Pensate a com’era la Sicilia quand’era una “provincia” araba e com’è messa adesso… già, abbiamo motivo di esserne orgogliosi…!
Quindi proporrei, nel rispetto delle idee di ognuno, di adoperarci affinchè non si affermino idee storicamente infondate, su cui puntellare poi teorie più o meno di comodo, ma in grado di far presa sulle "menti semplici"... :)
Si è fatto nel recente passato un gran parlare di un presunto scontro di civiltà fra quella occidentale e quella (addirittura nemmeno sempre riconosciuta tale), medio-orientale, come se fra il mondo dell’oriente e quello dell’occidente ci fosse da sempre stata una invalicabile barriera, che solo ora si andrebbe sgretolando (per merito nostro!).
Nulla di più errato: culture europee ed orientali (o che "insistevano" su questi territori in passato) sono state vicine, connesse, addirittura interdipendenti lungo tutto il corso dei secoli, e la connessione, lo scambio, avveniva proprio grazie alle civiltà che si succedettero nell’area mediorientale.
Immaginatevi oggi, un militante leghista, che si accinge a fotocopiare p.e. il nuovo documento di propaganda delle idee di Borghezio o Calderoli, e sta per caricare la fotocopiatrice con una nuova risma di carta…
O immaginatevi i fanatici della fede in passato avranno immagino agitato, esibito le loro bibbie, prima di partire per la lotta contro gli infedeli… già, lo scontro di civiltà… e la carta... già, che c'entra?...
A tal proposito, potreste date un’occhiatina al libro di Gabriele Mandel “L’alfabeto giapponese”, ed. Mondatori.
Cito, traggo, in modo strumentale, ma c'è ovviamente molto altro:
"Sin dai tempi dell’impero romano, che ebbe un’ambasciata a Xian, capitale della Cina, e una città in India, Pondicerry, la via della seta costituiva la principale arteria di scambio fra le merci della Cina e quelle dell’impero. Una fonte di scambi artistico-culturali furono, del resto, le invasioni di popoli turchi, quali gli Unni, i Vandali, i Magiari, gli Hunkar, (questi ultimi portarono all’europa il concetto di base dal quale trasse origine l’architettura gotica) e soprattutto gli Ottomani."
Invenzioni musulmane sono ormai di uso comune e non lo sappiamo, furono per esempio gli ospedali, i manicomi, le università (cattedra compresa, anticamente un sedile destinato a personaggi importanti, quasi un trono del sapere). L’università “Al Hazar” del Cairo fu fondata nel 970, poco dopo la “Qarawiyyn” a Fez in Marocco, le prime università europee nacquero traendo gli statuti dalle università Islamiche della Spagna musulmana, sorsero così l’università di Bologna nel 1158 e Padova nel 1221, in Francia, Tolosa nel 1229 e Parigi nel 1257.
La carta, ideata in Cina nel I sec. D.C. giunse in europa tramite i paesi islamici (in particolare le genti turche), a riprova di ciò il suo nome ricorda il turco centroasiatico KAGH, che in uzbeco ha dato KAGHDA, in turco KAGIT, in farsi KAGHAZ, in arabo KAGHAD e in latino tardo CHARTA.
Ancora: dal turco RESMI (quantità solenne, ufficiale) venne il termine arabo RIZMAH e da questo l’italiano RISMA, tuttora in uso per pacchi di carta da 500 fogli, ma un tempo 480, unità di misura ancora in uso.
E’ del 1276 l’apertura della prima cartiera a Fabriano, con un conduttore e tre maestranze musulmane, venute dall’Andalusia.
Una seconda cartiera venne aperta nello stesso comune marchigiano nel 1283, sempre con conduttori musulmani.
Ancora? Pensate a com’era la Sicilia quand’era una “provincia” araba e com’è messa adesso… già, abbiamo motivo di esserne orgogliosi…!
Quindi proporrei, nel rispetto delle idee di ognuno, di adoperarci affinchè non si affermino idee storicamente infondate, su cui puntellare poi teorie più o meno di comodo, ma in grado di far presa sulle "menti semplici"... :)
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sabato 3 gennaio 2009
Cos'è che ci fa essere preferiti?...
Un giorno un viandante si trovava a passare vicino ad un campo, cinto da una staccionata. Due mucche - una nera ed una bianca - pascolavano nel prato, il contadino riparava la staccionata lì, nei pressi. Il viandante si rivolse al contadino.
V - Buongiorno!
C - Buongiorno a lei
V - Belle quelle mucche, ma quanto tempo mangiano?
C - La nera tutto il giorno.
V - ...e la bianca?
C - E la bianca anche...
V - Ah... e quanti anni hanno?...
C - La nera ne ha quattro.
V - ...e la bianca?
C - E la bianca anche...
V - ...e fanno il latte?...
C - La nera sì.
V - ...e la bianca?
C - E la bianca anche...
V - E quanto pesano?...
C - La nera pesa circa due quintali.
V - ...e la bianca?
C - E la bianca anche...
(e così via, i vitellini ecc ecc)
Ad un certo punto il viandante chiede:
V - scusi, ma io le chiedo delle mucche, e lei mi risponde sempre della nera... perché?
C - Perchè la nera l'è mia.
V - ...e la bianca?
C - E la bianca anche...!
Solo una barzelletta, o una storiella con qualcosa dietro?...
V - Buongiorno!
C - Buongiorno a lei
V - Belle quelle mucche, ma quanto tempo mangiano?
C - La nera tutto il giorno.
V - ...e la bianca?
C - E la bianca anche...
V - Ah... e quanti anni hanno?...
C - La nera ne ha quattro.
V - ...e la bianca?
C - E la bianca anche...
V - ...e fanno il latte?...
C - La nera sì.
V - ...e la bianca?
C - E la bianca anche...
V - E quanto pesano?...
C - La nera pesa circa due quintali.
V - ...e la bianca?
C - E la bianca anche...
(e così via, i vitellini ecc ecc)
Ad un certo punto il viandante chiede:
V - scusi, ma io le chiedo delle mucche, e lei mi risponde sempre della nera... perché?
C - Perchè la nera l'è mia.
V - ...e la bianca?
C - E la bianca anche...!
Solo una barzelletta, o una storiella con qualcosa dietro?...
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